BANCO DEL MUTUO SOCCORSO

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BANCO DEL MUTUO SOCCORSO

 

Per parlare del BANCO DEL MUTUO SOCCORSO e dell’importanza che ha avuto ed ha nella musica in generale ed in quella progressive in particolare ci vorrebbe un libro! Quindi non possiamo che dare due note molto limitative…

Tutto ha inizio nel 1968 quando Vittorio Nocenzi, già affermato tastierista, assieme al fratello Gianni al pianoforte, Franco Coletta alla chitarra, Fabrizio Falco al basso e Mario Achilli alla batteria si sono uniti per un’audizione presso la RCA per presentare alcune sue composizioni. L’audizione ebbe esito positivo. Ma i veri primi passi il Banco li muove nel 1970 a Marino (Roma), città natale di Vittorio e di suo fratello Gianni, dove il gruppo ha la sua sala prove (la mitica “Stalla”). La reale svolta avvenne nel 1971 quando al II° Festival Pop di Caracalla a Roma, i fratelli Nocenzi incontrarono il chitarrista dei Fiori Di Campo, Marcello Todaro, Francesco Di Giacomo (voce), Renato D’Angelo (basso) e Pierluigi Calderoni (batteria della band Esperienze) decidendo di unire le forze.

Si passa così dalle canzoni del primo periodo, fortemente influenzate dal beat, a composizioni lunghe e complesse, che riflettono il grande amore per la musica classica dei fratelli Nocenzi. È  per merito della bravura ed innovatività della band, oltre che di Sandro Colombini e Franco Mamone, che il gruppo viene messo sotto contratto dalla Ricordi Dischi che pubblica i primi tre album destinati a passare alla storia del nascente pop italiano, e che verranno apprezzati, non poco, anche all’estero.

1972 – Banco del Mutuo Soccorso (“R.I.P. (Requisecant In Pace)”, “Il Giardino del Mago,  “Metamorfosi”)

1972 (pochi mesi dopo) – Darwin! (“La danza dei grandi rettili”, “La conquista della posizione eretta” e “750000 anni fa… l’amore?”)

1973 – Io sono nato libero (“Non mi rompete”, “Traccia II”, “Città Sottile”, “Canto nomade per un prigioniero politico”, “Dopo… niente è più lo stesso”)

Come direbbe un famoso attore: che volete di più!

Non meno rilevante il successivo Come in un’ultima cena (1976) con il famosissimo brano “Il Ragno”, oppure il complesso ma bellissimo “…di terra” del 1978, strumentale, ma di cui il grande Francesco Di Giacomo è autore dei versi che presi singolarmente formano i titoli delle sette composizioni presenti… “Nel cielo e nelle altre cose mute ….Terramadre … Non senza dolore … Io vivo né più di un albero non meno di una stella … Nei suoni e nei silenzi … di terra…”

Poi gli anni novanta, con una maggiore contaminazione pop ed alcuni successi di maggior copertura mediatica, come “Paolo Pà”, “Buone notizie”, “Lontano da” e soprattutto “Moby Dick”, altro brano che risulterà essere fra i più conosciuti ed apprezzati dal pubblico.

Il 2014 e il 2015 sono anni drammatici per la band: dopo la scomparsa, nel 2014 di Francesco Di Giacomo e nel 2015 di Rodolfo Maltese, voce e chitarra storiche della band, il Banco continua a vivere nell’immaginario collettivo dei fans, che chiedono con amore e con forza il loro ritorno sulle scene. E così Vittorio Nocenzi, nel 2014, celebra il vocalist scomparso con “Un’idea che non Puoi Fermare”, un album struggente che vede ancora la presenza di Maltese, ed in cui numerosi attori (tra cui il premio Oscar Tony Servillo) rileggono in prosa i testi più significativi della band su composizioni originali scritte appositamente da Nocenzi per l’occasione.

E nel 2019 prende forma e vita il concept album “Transiberiana”, un viaggio autobiografico, così Vittorio Nocenzi esordisce nel presentare l’ultimo lavoro. Un concept album quindi, come quelli che una volta erano la cifra stilistica del prog-rock. E come bonus tracks ci sono due brani storici registrati dal vivo al … 2Dyas Prog +1 di Veruno!!

Line-up:

  • Vittorio Nocenzi: tastiere, voce.
  • Nicola Di Già: chitarra.
  • Marco Capozi: basso.
  • Filippo Marcheggiani: chitarra.
  • Tony D’Alessio: voce.
  • Fabio Moresco: basso.

 

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