Fabrizio Bosso Quartet
Bop del terzo millennio. I suoi attacchi sono micidiali, il suo senso dello swing proverbiale, il suo eloquio torrenziale. Ma Fabrizio Bosso dispone anche di altre frecce e lo sta dimostrando negli ultimi anni, dopo i folgoranti esordi: la voglia di sbalordire ha infatti lasciato il posto a un equilibrato mix di virtuosismo e poesia. Il trombettista torinese è quindi oggi un artista maturo, capace di agire in più direzioni, di partecipare a omaggi a illustri colleghi come Miles Davis e Don Cherry, di confrontarsi con la musica di Nino Rota, di dialogare con musicisti dal background diverso dal suo come Antonello Salis e Luciano Biondini.
Con l’Enchantement Quartet Bosso porta a sintesi compiuta le tante esperienze compiute sino ad oggi: l’amore per il Bop è sempre presente, ma filtrato da un sensibilità e da un gusto personali. Del gruppo fanno parte sodali di sicura affidabilità quali Claudio Filippini, uno dei migliori pianisti italiani delle ultime generazioni, il contrabbassista Rosario Bonaccorso (Fabrizio è parte del suo quartetto Travel Notes e del trio con Roberto Taufic) e il batterista Lorenzo Tucci, che è spessissimo a finaco di Fabrizio, a partire dagli Hign Five fino ai Latin Mood ed ora nel duo Drumpet. Il repertorio è composto quasi per intero da brani originali del trombettista, con qualche incursione negli standards, jazz e non jazz, e nei repertori originali degli altri componenti, a seconda dell’ispirazione del momento
Fabrizio Bosso, tromba e flicorno
Claudio Filippini, pianoforte
Rosario Bonaccorso, contrabbasso
Lorenzo Tucci, batteria